Diabolik: Original Sin

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Bonny_1992
view post Posted on 28/6/2010, 16:06




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Riuscire a trasportare le gesta di un personaggio fuori dal contesto che lo ha reso famoso è sempre un impresa da titani. Nel corso degli anni abbiamo assistito a molti tentativi di "convertire" personaggi dei fumetti al cinema o ai videogiochi e, spesso e volentieri, nonostante i buoni propositi, con risultati solo sufficienti e, in alcuni casi, disastrosi. Dopo questa piccola premessa introduciamo finalmente il personaggio che l’italianissima Artematica ha strappato dalle sue pagine in bianco e nero per portarlo sui nostri PC, Diabolik, il leggendario ladro creato dalle sorelle Giussani nel 1962. Il fumetto è uno dei motivi di vanto della nostra cultura, insieme a Tex Willer, Dylan Dog, Martin Mystère e Zagor, che hanno dato al mercato italiano del fumetto un’importanza notevole.

Lezione di storia videoludica/cinematografica
Prima di entrare nel vivo della recensione torniamo indietro nel tempo, considerando che abbiamo citato dei personaggi importanti. A Diabolik è stato dedicato un film nel 1968. La pellicola fu prodotta da Italia e Francia e godette di un cast di fama internazionale. Fu diretto da uno dei registi più invidiati al nostro paese, il mitico Mario Bava, che sfruttò il talento di Ennio Morriconeper realizzare la colonna sonora del film. La pellicola non meritava di certo l'oscar, ma non fu un'opera deludente. Abbandonando la cinematografia ritorniamo al nostro argomento preferito, i videogiochi per l'appunto, ricordando che il ladro in nero fu protagonista di una serie di videogames in stile punta e clicca, nei primi anni novanta, grazie ad un’altra software house italiana, la Simulmondo. Insieme a Diabolik anche Tex e Dylan Dog ebbero una loro collana, che usciva regolarmente in edicola, su floppy disk (di solito più di uno e anche in versione Amiga) a prezzi accessibili, offrendo dei titoli non troppo elaborati, ma abbastanza divertenti. Dopo un’ottima partenza seguì un calo delle vendite che non ebbe però il tempo di degenerare, considerata la decisione da parte della software house di dare un taglio al progetto. Per concludere il nostro corso di storia videoludica, citiamo l’ultima opera di Artematica, ovvero Martin Mystère: Operation Dorian Gray. Quest’ultimo è un punta e clicca in 3D di discreta fattura in grado di accontentare solo i fedelissimi ma nel complesso un’avventura grafica sufficientemente realizzata e niente più.

La carta fedeltà
Gli sviluppatori hanno giocato la "carta fedeltà”, realizzando un gioco in grado di non evadere troppo dai confini del fumetto, con trama e personaggi fedeli alle controparti cartacee. Fin dai primi minuti di gioco si ha la sensazione di stringere fra le mani uno degli albi che escono regolarmente in edicola.
Il gioco ci veste inizialmente dei panni della bella Eva Kant, la quale si ritrova imprigionata fra le mura umide di una cella, ma non di una stazione di polizia, bensì quella di un non meglio descritto malfattore. Qui inizia un primo scorcio di gameplay, difatti dopo aver preso confidenza con i facili comandi di base e esserci liberati dalle corde che ci tenevano legati i polsi, tentando di aprire la porta, si verificherà un fatto imprevisto. I nostri carcerieri irromperanno nella cella, scaraventando al suolo di fianco a noi il corpo di un uomo apparentemente svenuto. Eva, tremante, si accovaccerà al fianco del corpo esanime e, ispezionandolo, si accorgerà di una maschera facciale, sotto la quale si nasconde…Diabolik. Dopo questa scoperta scioccante il filmato andrà sfumando con l’immagine di una grossa pozza di sangue che si espande sotto il corpo del mitico ladro. A questo punto, con nostra grande sorpresa, il filmato prosegue non con il resto della storia, ma con un ben realizzato intro in stile 007. L’idea è alquanto originale, anche se questa trovata l’avevamo già vista in Metal Gear Solid 3: Snake Eater, e il risultato è senz'altro di pregevole fattura. Dopo questa introduzione, ricomincia l’esposizione della trama, quindi vedremo che il nostro “eroe”, 72 ore prima, era stato contattato da un’organizzazione la quale aveva rapito Eva e come riscatto per la libertà della sua bella, chiedeva a Diabolik un lavoretto dei suoi, ovvero il furto del quadro Original Sin. A questo punto cominciamo a giocare.

Diabolik è morto, cos’è successo 72 ore prima?
Il titolo offre inizialmente la possibilità di selezionare due livelli di difficoltà diversi. Optando per Più azione, affronteremo l’avventura grafica arricchita da alcuni elementi “action”, mentre scegliendo Solo avventura vivremo l'esperienza classica di un punta e clicca, senza particolari aggiunte. In alcune fasi di gioco sono stati inseriti dei mini giochi che richiedono solamente un pizzico di velocità nella pressione dei tasti del mouse o nel movimento di quest'ultimo. Ad esempio, in alcuni casi apparirà un simbolo diviso in spicchi e noi dovremo spostare velocemente il cursore verso la parte che si illuminerà. Questi mini-game sono paragonabili alle fasi cineactives già viste in titoli come God of War o Spiderman 3. Lo stile di gioco in certi casi diventa anche frenetico, visto che esistono delle fasi in cui dovremo arrivare alla soluzione di un problema entro un tempo breve, per evitare di essere scoperti dalle guardie. Il titolo sotto il punto di vista del gameplay non ha molto da offrire rispetto alle tradizionali avventure grafiche, visto che la struttura è in linea di massima riconducibile a quella di un classico punta e clicca. Avremo un menù con gli oggetti raccolti, potremo analizzare gli oggetti utili nello scenario, raccoglierli quando saranno utili, insomma un punta e clicca come piace a noi, semplice e immediato.



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Edited by Darkface - 27/5/2011, 09:15
 
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