Recensione Punch-out

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Darkface
view post Posted on 4/8/2009, 09:25




Dal Coin-op al Wii

Da buona mamma chioccia Nintendo non abbandona mai i suoi pargoli e, a 14 anni dalla sua ultima apparizione, Punch-Out ritorna sulla console ammiraglia della casa di Kyoto. La storia del franchise Punch-Out nasce nelle sale giochi a metà degli anni ottanta, per poi meritarsi una prima faticosa conversione su NES nel 1987. A causa dei limiti tecnici della console 8-bit fù necessario creare un personaggio molto piccolo rispetto al contesto, da questa circostanza nacque il nome del nostro simpatico alterego ovvero: Little (piccolo) Mac. Successivamente nel 1995 Punch-out si merita una nuova versione per SNES. A voler rimarcare le storiche radici del gioco, un atleta tipicamente "pixelloso" apparirà sullo schermo nei brevi tempi di caricamento.

La difesa è il miglior attacco

Nonostante una storia cosi longeva, Nintendo ha conservato quasi interamente gli elementi tipici del gameplay originale. La via per la vittoria passa dai riflessi del giocatore, ma anche e soprattutto dal suo spirito di osservazione. Nella modalità carriera incontreremo 13 pugili , divisi in tre categorie la "Minor", "Major" e per finire nel "World Circuit". Ogni pugile ha una propria caratterizzazione estetica, tecnica di combattimento e punti deboli. Sarà fondamentale osservare ed imparare a conoscere bene l'avversario per poterlo battere. Il gioco permette di affrontalo inizialmente nella modalità "esibizione", dandoci la possibilità studiarlo senza subire danni. Impareremo presto che è controproducente menare cazzotti a caso, infatti per ogni colpo non andato a segno la nostra stanchezza aumenterà ed esaurito il valore espresso nel cuore, non saremo più in grado di sferrare pugni ma solo di schivare quelli dell'avversario. La chiave per vincere il match sarà una combinazione veloce tra schivare e attaccare i punti deboli degli avversari. Sostanzialmente si potranno portare 2 tipologie di colpi: montante al petto o diretto al volto, mentre per schivare i colpi ci si potrà spostare a destra, sinistra o abbassarsi. Se si colpisce con efficacia l'avversario si renderà disponibile un colpo "stella" che ha pesanti effetti sull'avversario. Purtroppo non è possibile combinare spostamento e attacco, queste rende le meccaniche di gioco piuttosto ingessate, togliendo ogni velleità di libera interpretazione del gameplay. Ogni match è composto da 3 round da tre minuti l'uno. Al nostro fianco ci sarà , simpatico e panciuto allenatore di colore, sempre prodigo di suggerimenti e di tavolette di cioccolato! In caso di estrema difficoltà a superare il livello ci consegnerà un caschetto che limita i danni subiti. Avrebbe dato un tocco di realismo se il tempo trascorso all'angolo tra un round e un altro, ripristinasse almeno in parte il livello di energia perso.

La versione del gioco in multiplayer locale è denominata "testa a testa" e dà la possibilità di sfidare un amico munito di un secondo controller. La partita viene visualizzata in split-screen verticale con un gameplay simile alla partita in single player. Ad ogni colpo messo a segno o per ogni colpo schivato, l'adrenalina del giocatore aumenta fino a rendere disponibile la trasformazione in un sorta di gigante. Trasformati quindi in un "Giga Mac" si diventa invulnerabili agli attacchi dell'avversario, il quale dovrà limitarsi a schivare i devastanti cazzotti. La trasformazione dura solo pochi secondi con rapidi capovolgimenti di fronte. Nel multiplayer non è possibile utilizzare i controlli della Wii Balance Board, ma solo le due tipologie di controllo che vedremo in seguito.

Viva il Cell Shading

Il gioco è realizzato in un ottima grafica Cell Shading molto curata ed efficace. Ogni pugile verrà introdotto da 4 simpatiche tavole e da un appropriato contesto audio. Sarà una carrellata di assurdi personaggi caricaturali ben realizzati, capaci di strappare sorrisi con strampalate messe in scena e simpatici siparietti. Sul viso di Little Mac e su quello degli avversari appariranno vistose ecchimosi e bernoccoli in base ai colpi subiti. Ottimo anche il lavoro di caratterizzazione degli ambienti. Partiremo con incontri in una misera palestra di periferia della "Minor" league fino a scintillanti e gremitissimi palazzetti sportivi salendo di categoria. Il comparto audio sostiene il gioco a dovere in ogni suo aspetto. Non parliamo certo di una grande colonna sonora, ma di efficaci brani di stampo rock capaci di alimentare la tensione emotiva della sfida. La musica si farà più incalzante man mano che passeremo di categoria e ci avvicineremo al titolo. Nota di eccellenza riguarda il doppiaggio dei personaggi, con brevi dialoghi ottimamente realizzati in diverse lingue.

Il sistema di controllo del gioco sostanzialmente è configurabile in 3 modi diversi, personalizzabili in qualsiasi momento, anche durante una partita mettendo il gioco in pausa. La configurazione più "fisica" e coinvolgente è rappresentata dalla Balance Board che controlla i movimenti del corpo e dall'accoppiata Wiimote-Nunchuck, i quali utilizzano i sensori di movimento per controllare l'attacco. L'attività pugilistica viene quindi totalmente simulata lasciano solo al tasto B e Z lo swich tra il gancio allo stomaco e il diretto al volto. Questa scelta pur presentando il massimo del coinvolgimento fisico, stenta a restituire un buon feeling di controllo. In particolare è difficile controllare la mossa di abbassarsi, necessaria per evitare gli attacchi incrociati dal 4° sfidante in poi. Inoltre bisogna tenere in debito conto che in questa modalità di gioco vi stancherete come un pugile e dopo un paio di match sarete realmente al tappeto. A questa modalità si può sostituire l'uso della bilancia con lo stick analogico del Nunchuck, lasciando inalterato il rimanente sistema di controllo. Rimane l'opzione preferibile, capace di mediare tra l'esigenza di controllo del personaggio e la tipicità dei controlli Nintendo. La terza opzione è rappresentata dall'utilizzo del solo Wiimote a mò di pad, ovvero i comandi sono gestiti esclusivamente dalla pressione dei tasti e dalla croce direzionale. Bisogna ammettere che in questo modo si ha un controllo ottimale del personaggio, tuttavia come detto in precedenza si perde parte del coinvolgimento.

La longevità del gioco è pienamente soddisfacente, considerando l'elevata rigiocabilità e la modalità multiplayer. Finita la campagna "carriera" potremo sfidare nuovamente i pugili nella modalità "esibizione" secondo particolari meccanismi proposti dal gioco. Inoltre è ipotizzabile poter affrontare le partite con le diverse combinazioni di controller, magari lavorando sul feeling della Wii Balance Board ed ottenerne un ottimale padronanza.

Commento

Punch-Out Wii è davvero un buon gioco sportivo, capace di appassionare per un riuscito mix tra caratterizzazione dei personaggi e gameplay. La corsa al titolo sarà capace di trascinare il giocatore ed inebriarlo del profumo della sfida. Alla base un gameplay un po' spartano, ma capace di mettere al centro della partita fisicità, tecnica e spirito di osservazione. Si tratta quindi di un prodotto ben diverso da Wii Sport con un taglio discretamente "hard-core". La sfida in multiplayer lo rende compagno di divertenti serate grazie anche al supporto dei Mii. Un grande rammarico è l'assenza di una modalità multiplayer online, pur comprendendo le problematiche tecniche relative a questa implementazione. Rimane comunque un prodotto di assoluta qualità capace di giustificare ancora una volta il successo della filosofia Nintendo.
Valutazione il gioco è davvero carino ma ripetitivo dopo un po che ci si gioca Voto 7.5
 
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