Bonny_1992 |
|
|
"Lavoro nell'industria videoludica da 12 anni e per la prima volta sento che daremo ai fan qualcosa di veramente figo e mai visto. E lo penso sul serio: non si tratta delle solite stronzate markettare da PR, qui si parla di roba ad oggi mai sperimentata e tramendamente divertente... Ed è fantastico poter fare dichiarazioni così senza timore di smentita."
Le parole di Jason VandenBerghe, Creative Director di Red Steel 2, suonano a prima vista come qualcosa di orgogliosamente sborone. Avendo tuttavia recentemente conosciuto face to face il personaggio (ed essendo rimasto a dir poco colpito dalla sua attitudine genuinamente diretta ed anticonformista), posso comunque affermare che dietro a frasi di questo tipo non si nascondono né una malcelata spocchia un po'gratuita né fantomatici e astratti deliri di onnipotenza in stile Molyneux, quanto piuttosto la sincera consapevolezza di essere riusciti là dove molti, troppi avevano fallito.
Red Steel 2 rappresenta infatti la succulenta concretizzazione delle pruriginose fantasie proibite che dal 2006 solleticano invano milioni di possessori di Wii: l'idea di un coinvolgimento all'arma bianca a dir poco totalizzante, contraddistinto da interazioni in tutto e per tutto affini al dinamismo del vero. L'ormai allegorica chimera dell'1:1 che si trasforma (quasi in tutto e per tutto) in sublime realtà.
Ma andiamo con ordine: c'era una volta Red Steel, FPS creato per inaugurare col botto il battesimo della candida newgen Nintendo. A dispetto delle roboanti premesse (e dei bugiardissimi screenshot, dimostratisi poi scandalosamente distanti dal prodotto finale...), i supposti traguardi ludici del titolo si sono purtroppo rivelati di un'inconsistenza irritante, tra un sistema di controllo a dir poco approssimativo e un gameplay non all'altezza.
Edited by Bonny_1992 - 28/6/2010, 16:29
|
| |